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domenica 22 novembre 2009

Brenda

Flash_Candle


Una manifestazione a Roma ieri sera per chiedere verità e giustizia.



domenica 5 luglio 2009

Da un altro punto di vista

«I torinesi amano l’Africa, ci vanno in vacanza, comprano case e aprono
fabbriche - racconta Nihass Mamadou, 49 anni, stilista senegalese -, ma
se lo facciamo noi in Italia non va bene. Mi sembra che questo
atteggiamento abbia solo un nome: sfruttamento. Va bene andare in
Africa, pagare una miseria il lavoro degli operai, farli sgobbare in
nero, evadere le tasse e infischiarsene delle leggi senegalesi, ma se
un senegalese viene a lavorare alla Fiat allora ruba il lavoro».

(via lastampa.it)



lunedì 1 giugno 2009

L'altra faccia dell'immigrazione

Immigrazione Vado fuori Italia tre giorni e succede questo e anche questo.

Francamente credo sia fisiologico che gli anziani, alla loro età, preferiscano cambiare coda alla cassa piuttosto che cambiare un'opinione mantenuta per decenni. Questo è valido sia per il velo, sia per i tatuaggi sul collo, sia per i piercing sul volto, e per molte altre cose. Non ci vedo razzismo, vedo un attaccamento a principi di una vita che non si ha voglia di mettere in discussione. Non lo condivido, ma lo capisco.

Secondo punto, i deficienti ci sono dappertutto. E non c'è bisogno di dire altro.

Terzo, credo che la turista genovese abbia semplicemente espresso un'opinione legata al setting della reggia di Venaria (sarebbe in effetti carino avere agli sportelli persone vestite con costumi dell'epoca... ma è un'idea come un'altra che deve essere presa solo come tale, senza costruirci polemiche dietro), e che non sia al corrente dell'immagine multiculturale della città.

Per la mia esperienza, Torino è una città dove l'apertura mentale è molto diffusa, e i torinesi di questo vanno molto orgogliosi. Puntare su un'integrazione (e non un'assimilazione) delle nazionalità immigrate è un punto di forza della città e, va detto, sono in particolare le donne maghrebine che stanno riuscendo molto bene. Le donne arabe non hanno mai attratto l'attenzione dell'opinione pubblica (nel bene o nel male... e dato che si arriva al centro dell'opinione pubblica quasi sempre solo per ragioni negative, in questo caso è un bene), e non ho mai sentito che il velo abbia suscitato polemiche o polveroni in città.

A proposito di opinione pubblica e immigrazione, siamo bombardati da informazioni di casi di malavita e crimine legati agli immigrati. Ne siamo così oberati che abbiamo finito per associare automaticamente l'immigrazione alla criminalità. Ma non è così. Dietro un criminale immigrato ce ne sono altri trenta che criminali non sono, e questi sono numeri che non è possibile contraddire. I media ci massacrano talmente tanto con queste spiacevoli notizie che dimentichiamo di vedere che l'immigrazione è anche altro, come un uomo di colore che appoggiato al palo della fermata del 4 a Porta Nuova legge un quadernetto di illustrazioni di animali con sotto riportato il nome dell'animale in Italiano.

Io lavoro con una ragazza musulmana che in quanto ad apertura mentale è al pari di Emma Bonino. Vederla coniugare tradizioni mauretane e del marocco sahariano con i nostri usi occidentali è una delizia.

Forse è più facile vedere l'immigrazione con altri occhi quando si è stati a propria volta immigrati in un paese più avanzato. In fondo non abbiamo scelto noi di nascere in Italia, così come africani, rumeni, albanesi e iraniani non hanno scelto di nascere dove sono nati. Forse dovremmo ricordarci anche di questo.



sabato 16 maggio 2009

Torino si mobilita

Urlo-di-homer1 Tenetevi forte cittadini, se volete uscire oggi a fare un giro in città al 90% delle probabilità vi toccherà trovare un percorso alternativo per recarvi dove volete. In centro il Gay Pride, Mediaset in Piazza San Carlo per la festa dello switch-over da analogico a digitale e manifestazione dei lavoratori FIAT sull'asse Mirafiori-Lingotto.

Per maggiori informazioni sulla viabilità, leggete il comunicato stampa della città.

Torinesi avvisati...



sabato 2 maggio 2009

Fiat e Chrysler, Torino e Detroit

Fiat-chrysler


Non risolverà tutti i problemi, ma è un segnale che fa sperare.
Il Presidente del più grande stato del mondo che rivolge la propria fiducia e quella del suo paese a Torino è un grande onore e una grande responsabilità, e una possibilità in più di uscire più in fretta da questa crisi economica.
Spero solo non ci si dimentichi ora di tutte quelle persone che da oggi fino a fine Agosto saranno per 13 settimane consecutive in cassintegrazione.



martedì 28 aprile 2009

Torino Pride 2009

ManifestoTorinoPride2009-small


Il 16 maggio si svolgerà a Torino, già sede del Pride nazionale del 2006, il Pride regionale del 2009. La data di quest'anno è stata anticipata rispetto alla canonica fine di giugno per evitare l'accavallarsi con altre manifestazioni (in primis il Pride nazionale di Genova), ma anche per collegarsi alla giornata mondiale contro l'omofobia. Inoltre la data, che di poco anticipa le elezioni per il Parlamento Europeo del 6/7 giugno, vuole rimarcare il tema della manifestazione di quest'anno, ossia il divario che esiste tra l'Italia e l'Europa in quanto a leggi contro le discriminazioni e a qualsiasi forma di riconoscimento giuridico dei diritti civili di gay, lesbiche e trans.


E quoto direttamente dal sito del Torino Pride :



Il quadro dell’Italia è allarmante.


Siamo tra i pochi paesi (insieme a Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Polonia, Romania, Cipro, Ungheria e Malta) in cui i richiami dell’Unione Europea a migliorare i diritti delle persone lgbt sono state sistematicamente ignorate dalle istituzioni politiche. [...] 
” Sono numerosi gli esempi di politici che rifiutano di sostenere gli eventi del Pride, ma quando questi politici sono direttamente responsabili delle pari opportunità, il messaggio politico è particolarmente grave. Nel maggio 2008 la neonominata ministra della Pari Opportunità in Italia ha rifiutato il sostegno al Pride con la motivazione che gli omosessuali non sono più discriminati in Italia.” (sic)


Appare grave ancora che a differenza della maggior parte dell’Europa, in Italia l’omofobia non sia un reato, né un fattore aggravante della violenza. Anche rispetto al bullismo omofobico l’Italia spicca per la mancanza di azioni positive da parte delle Istituzioni.
A fronte di questo quadro desolante emergono dati incoraggianti rispetto ai cambiamenti dell’opinione pubblica sia rispetto alle unioni civili tra lesbiche e gay, sia rispetto al tema dell’omogenitorialità.
Siamo consapevoli che Torino è una città molto più europea che il resto del paese, più accogliente e inclusiva per le persone lgbt anche grazie al lungo percorso costruito insieme a tutte e tutti voi.


[La frase sottolineata è sottolineata da me, ed è un giudizio personale che viene confermato ogni giorno di più.]


Questa invece è il retro di una delle cartoline che verranno distribuite dappertutto in occasione del Pride. Non credete che l'Italia sia così indietro rispetto all?Europa? Vedere per credere (e cliccare per ingrandire):


CartolinaRetroPride



A presto quindi ulteriori informazioni per sapere con esattezza orario e percorso del corteo.



lunedì 9 febbraio 2009

Lavorare meno, lavorare tutti

Perché no?



In tempi di crisi come questi, credo che la solidarietà sia all'ordine del giorno.



Un sondaggio su la Repubblica dà il 64% dei votanti favorevole alla settimana corta.



E con l'ultima news di licenziamenti (20mila posti in meno alla Nissan entro marzo 2010), direi che sarebbe ora di pensarci sul serio.



giovedì 22 gennaio 2009

Eluana, la Bresso e gli ayatollah

Eluana
Se il mio blog fosse un quotidiano on paper metterei in prima pagina la dichiarazione della Bresso sulla vicenda di Eluana. Finalmente qualcuno di sinistra che smette di essere papista e si attiva per riaffermare la laicità dello stato.



Perché, al di là della vicenda personale di Eluana su cui si possono avere opinioni diverse e in ogni caso legittime proprio perché personali e soggettive, è proprio la questione della laicità dello stato che è al centro del dibattito pubblico ora. La vicenda di Eluana, triste a dirsi, è solo uno strumento per riportare al centro dell'attenzione questa questione.



Non è la prima volta che succede (vedi il caso Welby), e la sensazione che ho è sempre la stessa: ogni singola persona, anche il più bianco dei guelfi, in cuor suo prova pena per la condizione in cui Eluana versa da più di dieci anni, e sempre in cuor suo ognuno sarebbe pronto a darle quel riposo che finalmente merita. Ma la faccia pubblica che bisogna mostrare non consente di esprimere questa pietas. Assolutamente no, uomini di chiesa e politici recitano un copione in cui devono categoricamente affermare ogni santa volta di essere "a favore della vita", "a favore dell'anima", "a favore della chiesa", "a favore della dignità umana".



Ma quale dignità umana? La dignità umana è finita nel momento in cui si è usata una vicenda personale per scoccare le proprie frecce contro il sacrosanto diritto che ognuno di noi ha di scegliere. Scegliere. Scegliere per sé. Scegliere per la propria vita. Questa dei politici come Sacconi o dei cardinali come Poletto non è una crociata a favore di niente, è solo una crociata contro mascherata dal solito progetto angelico.



Questi temi come l'eutanasia e il testamento biologico sono delicati, e NESSUNO può pensare di voler imporre la propria volontà agli altri. Imporre la propria volontà significa cancellare la libertà di scelta del singolo individuo, e io a ciò non mi rassegnerò mai.



lunedì 1 dicembre 2008

L'acume politico del Vaticano

Novat
Notizia fresca fresca su lastampa.it: un appello della Chiesa (Cattolica ovviamente, ne avevate qualche dubbio? Le altre non si sentono mai, sarà un caso? un'anomalia? sarà che magari pensano a fare le Chiese e non a fare politica?) affinché la proposta della Francia all'ONU per una depenalizzazione dell'omosessualità non venga accolta.



Da notare che nel mirabolante mondo psicologico di tale Mons. Migliore c'è qualcosa che non quadra tanto. Prima afferma che "nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione", e poi però si oppone ad inserire gli omosessuali tra le categorie protette dalle discriminazioni perché ciò verrebbe a creare nuove discriminazioni (??). Un esempio di nuova discriminazione? "Gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso
come "matrimonio" verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni".



Ah brutte faine vaticane infide, ecco il vostro programma politico che tenete sempre sotto la vostra bibbia.



Fanno sempre in fretta a parlare di non discriminazione ma intanto sul terreno politico le faine vaticane sono sempre le prime a muoversi in difesa della discriminazione. Dovrebbero invece soltanto passare più tempo a discriminare le loro cervella, perché nel corso dei secoli sono sempre rimaste intrise di perbenismo e cattiveria.



sabato 25 ottobre 2008

Multata in bicicletta

Multa Ieri ho letto una lettera pubblicata su Specchio dei tempi de La Stampa inviata da una ragazza di cui ora come ora non ricordo il nome, ma che provvederò a scrivere appena riprendo il giornale che ho ancora a casa. (Francesca Paviglianiti)



Il testo della lettera raccontava che la ragazza era stata multata da un vigile urbano perché in bicicletta era passata con un semaforo rosso. Ammontare della multa: 143 euro.



Ora, passare con il rosso è comunque illegale e costituisce un pericolo per sé stessi e per gli altri, nonché per la circolazione, sia che a farlo sia un auto sia una bicicletta. In questo senso la multa è sacrosanta.



Forse l'importo è un tantino esagerato però.



E poi è anche vero che fra tutti gli automobilisti cafoni che ci sono a Torino, i vigili urbani dovevano proprio fermare una bicicletta? Ma perché? Perché fermare una bici richiedeva meno sforzo di fermare un'auto?



Perché altro motivo giuro non mi viene in mente.



No, sinceramente: con la penuria di ciclisti che abbiamo a Torino ci scaraventiamo pure contro di loro in questo modo?



Togliamo loro anche i punti della patente a questo punto, no?



(foto: alebelotti)



sabato 11 ottobre 2008

Ma si vergogni.

Hh Leggo ora l'intervista di Grazia Longo pubblicata oggi da lastampa.it a Maria Paola Cavallo, questa 57enne che vanta delle fantomatiche origini celtico-austriache e che proprio per questo si sente in diritto di insultare una marocchina 38enne in un supermercato di piazza Savoia.



E che non se ne vergogna.



Chiama in causa suo figlio che è "10 volte più fascista" di lei dicendo che sarà lui, se non la legge, a cacciare via tutti gli stranieri dall'Italia.



Il 17 ottobre sarà al processo dove è accusata peringiurie e minacce con l'aggravante dell'istigazione all'odio razziale e, a detta sua, "tanto già lo so che mi condannano".



E brava.



Ecco Maria Paola, facci un favore e tornatene in Austria a scontare la condanna.



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